- Scorrendo questo blog acconsenti all'uso dei cookie presenti. -


Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

30 maggio 2010

Fine dello show

"[...] Per questo non è appropriato parlare, a proposito della manovra, di sacrifici. Quello che urge da noi non sono sacrifici, ma un’autentica disintossicazione, unita a non meno urgenti operazioni verità sulla democrazia minacciata. Si tratta di uscire dallo show, di entrare nella realtà, di vederla. Si tratta di rompere con gli usi e costumi vigenti dietro le comunità transennate: il vivere alla giornata, il non guardare lontano, il non voler sapere la verità sullo Stato e su se stessi. Il compito affidatoci è una gigantesca disillusione, più che una rinuncia ai beni che avevamo. Il disilluso possedeva vizi, oltre che beni: volontariamente scelse d’illudersi. Anche Manovra è parola sciapa, che implica un guidatore e masse di guidati. Meglio parlare di un comune, benefico risvegliarsi. [...]".
Barbara Spinelli

*B. Spinelli, La grande disillusione, "La Stampa", 30 maggio 2010 [leggi tutto].
____

28 maggio 2010

Dedicato agli Italiani

Esse est percipi - Dedicato agli italiani, dopo varie constatazioni su come l’opulenza e l’insolenza si sposano perfettamente nell’italicismo attuale

Non siamo altro che parvenza vivente,
materia d’ombre senza fissa luce,
vestito a collo stretto e dentro niente,
sostanza tutta fuori che ci induce
anche alla mascherata più impudente.
Guardate quello là come seduce
bischeri e becere, il papa e il potente!
Ah, bindolo da tivù che traduce
le sfarfallate d’un parlar demente
nel grugno e birignao dell’attor truce:
bamboccio a cui non manca proprio niente,
col petto in fuori sempre a far da duce.
Ma il poco o il niente, questo sì, qui manca,
nell’opulenza dove tutto stanca.
Attilio Vecchiatto
1910-1993

*estratto da Gianni Celati, Sonetti del Badalucco. Vita e pensieri dell'attore Attilio Vecchiatto in  Zibaldoni e altre meraviglie.it, 2010.

___

25 maggio 2010

Gratuità

"Abbiamo bisogno di occasioni ed opportunità gratuite nella nostra vita, nella vita delle città e delle campagne. Può bastare anche poco: spazi per sedersi senza dover consumare, accesso alla natura, al mare, al verde, senza dover pagare un biglietto, una fontana pubblica con l'acqua buona alla portata di tutti, biciclette del Comune che si possono prendere in prestito e restituire, un mercatino di scambio dell'usato.... In una società dove tutto è diventato merce, e dove chi ha soldi puo comperare e stare meglio, occorre la riabilitazione del "gratuito", di ciò che si puó usare ma non comperare: perché non mettere a disposizione occasioni gratuite - modeste, magari - per dormire, mangiare, rifornirsi di vestiti usati...?"
Alexander Langer

24 maggio 2010

Diritti

[...] In verità, non sembra che i governi (a questi mi riferisco principalmente) abbiano fatto, in quest’ultimo mezzo secolo, a favore dei Diritti Umani e di chi avrebbe dovuto beneficiarne, tutto quello che, moralmente se non per forza di legge, erano obbligati a fare. Tutti sappiamo che le ingiustizie si stanno moltiplicando nel mondo, che le disuguaglianze si aggravano, che l’ignoranza aumenta, che la miseria dilaga. È questo il tragico spettacolo che abbiamo dinanzi agli occhi. Offesi e disprezzati nella pratica, i diritti umani sono divenuti oggetto di mera retorica nelle organizzazioni internazionali, nei parlamenti nazionali e nei mezzi di comunicazione sociale, come abbiamo avuto modo di verificare in occasione delle commemorazioni (parola ridicola) del cinquantenario della Dichiarazione. Sapendo con quanta rapidità l’attenzione si stanca quando le circostanze esigono che si applichi allo studio di argomenti seri, non era azzardato prevedere che l’interesse pubblico per la questione avrebbe incominciato ad attenuarsi fin dal giorno seguente. E così è stato. Come sempre, sono stati versati fiumi e fiumi d’inchiostro, ci hanno frastornato le orecchie con discorsi e conferenze, sono stati affissi manifesti, si sono distribuiti documenti, si sono riuniti simposi, colloqui e tavole rotonde, si sono aperte e chiuse sedute solenni. Poi il pantano dell’indifferenza o della rassegnazione ha ricoperto di nuovo ogni cosa. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo somiglia a quelle reliquie di santi martiri che vengono esibite ai fedeli in determinate occasioni, non perché ci si aspetti che avvenga un miracolo, ma semplicemente perché il calendario lo stabilisce. Non sarebbero mancate in tutto il mondo proteste se il cinquantenario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo fosse passato senza feste e luminarie, ma nessuno reclama la loro attuazione. Suppongo che sia questo il tipo di contraddizioni che abbiamo l’abitudine di denominare natura umana...[...]
José Saramago


*J.Saramago, Il Diritto e le Campane, Lectio magistralis  La Sapienza Roma 2001

23 maggio 2010

Neutralizzare i custodi della democrazia

"[...] Ci sono eventi storici che solo la letteratura spiega fino in fondo e anche in Italia è così. Proviamo a leggere Il Rinoceronte di Eugène Ionesco e vedremo descritto, limpido, lo strano mondo in cui dai primi Anni 90 anni viviamo: un mondo che tutela il crimine, allontanandolo dalla scena e rendendolo sia invisibile, sia impunibile. Un mondo dove i custodi della democrazia sono neutralizzati e il popolo, bendato perché disinformato, vive e vota dopo esser mutato interiormente. Un regime simile ci trasforma ineluttabilmente nelle bestie a quattro zampe descritte dal drammaturgo. In principio passa un rinoceronte: è bizzarro, ma passa. Poi piano piano tutti si trasformano. Perfino il filosofo diventa prima un po’ verde, poi le mani raggrinziscono, poi sulla fronte gli cresce il corno. [...] Chi ha desiderio di cedere, nel dramma di Ionesco, lo fa perché il rinoceronte gli appare più naturale dell’uomo, perché «possiede una specie di candore», perché emette un barrito incomprensibile ma sonoro, trascinante. Cedere è attraente [...]. 
Barbara Spinelli

*B. Spinelli, Chi azzoppa i custodi della democrazia, "La Stampa", 23 maggio 2010. [leggi tutto]

____

20 maggio 2010

Edoardo Sanguinetti


[...] Vedilo, il Mondo: a Genova é Raccolto
Un po 'a replicarne la psiche e Il Volo ".

Edoardo Sanguinetti
1930-2010






Purgatorio de l'Inferno, 10
Questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona

fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco
fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro,
ci vedi il denaro:
questi sono i satelliti di Giove, questa è l'autostrada
del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae
Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro,
è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,
è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi
il denaro:
e questo è il denaro,
e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri
con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette
di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:
ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente.

____

17 maggio 2010

Libertà

 "Quand une fois la liberté a explosé dans une âme d’homme, les dieux ne peuvent plus rien contre cet homme-là" .
Jean-Paul Sartre, Les Mouches.

12 maggio 2010

Diagnosi

"[...] la loro disonestà non è una scelta, è solo l'abitudine di un paese intero a vivere con naturalezza l'essere disonesti, quasi senza sapere che le regole esistono: il bisogno di apparire ricchi giustifica tutto."

Daniele Lucchetti


*a proposito del film di Daniele Lucchetti La Nostra vita, presentato al Festival di Cannes, 2010 ("Il Secolo XIX", 9 maggio 2010).

____

11 maggio 2010

Sua maestà la Madre

E l’origine di questa immensità è la speranza che si libera nell’atto stesso del parto. Certo, noi siamo sempre troppo disattenti e la società di cui siamo, nonostante tutto, figli o figliastri, favorisce e alimenta una vita e uno sguardo distratto. Ma la donna, ogni volta, è in grado di sconquassare le nostre svagatezze mostrandoci un accadimento colossale. Quello della nostra nascita, appunto. Un atto di gloria, di umiltà trionfante che ci riporta dentro la nostalgia dell’essere creati. E insieme al nuovo individuo si origina la potenza più alta e invincibile che questa terra ci dia la possibilità di contemplare. La più grande di tutte le astrazioni e di tutti i meccanismi. Il vero, puro, sublime, commovente motore del mondo. Sua maestà la Madre.
Mina

*Mina, Sua maestà la Madre, "La Stampa", 9 maggio 2010

10 maggio 2010

Diagnosi

"[...] Non diversamente dalla Grecia, l’Italia è decaduta fra il dopoguerra e oggi perché piano piano si è creato, fra i partiti, un pericoloso consenso in difesa dello status quo: status quo fondato sulla svalutazione dello Stato, della legalità. Viene in mente, più che attuale, l’allarme lanciato il 22 febbraio ‘98 dal giudice Gherardo Colombo, in un’intervista a Giuseppe D’Avanzo sul Corriere: il male, disse, era in Italia la diffusa società del ricatto, non affermatasi di recente ma fin da quando gli americani, pur di esser facilitati nello sbarco in Sicilia, chiesero aiuto alla mafia.
È in quegli anni che «si è stabilito un rapporto di "quieto vivere" con questa organizzazione criminale, che ha caratterizzato decenni della nostra storia. (...) Il compromesso in Italia è stato sempre opaco e occulto. (...) Negli ultimi venti anni la storia della nostra Repubblica è una storia di accordi sottobanco e patti occulti». La democrazia degenera così, secondo l’ex magistrato di Mani Pulite: non a causa di una conflittualità troppo accesa e dai toni troppo alti, che sono anzi il suo sale. Le «nuove regole della Repubblica vanno organizzate non attorno al conflitto, ma attorno al compromesso». [...]"
Barbara Spinelli

B. Spinelli, Atene e Roma società del ricatto, "La Stampa", 9 maggio 2010.
Link all'intervista di G.D'Avanzo a Gherardo Colombo, "Corriere della Sera", 29 febbraio 1998
___


Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.