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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

29 agosto 2010

La nostra vergogna

"Resta tuttavia il fatto che i Rom non hanno un Elie Wiesel,
che in loro nome trasformi il divieto di odio in tabù".
Barbara Spinelli*


[...] E´ un fatto che negli ultimi giorni la questione dei rom e dei sinti ha conosciuto un salto di qualità. Per merito non italiano ma francese. L´iniziativa di Sarkozy ha scosso e diviso l´opinione pubblica e ha portato a una ferma presa di posizione della Chiesa cattolica. L´appello del Papa ha richiamato la Francia al dovere di «saper accogliere le legittime diversità umane». [...] 
Ci sentiamo corresponsabili di una offesa che «spezza il corpo e l´anima dei sommersi» e «risale come infamia sugli oppressori», come scrisse Primo Levi. Se un giorno il nostro paese sarà capace di ritrovare la via giusta, allora ci dovrà un luogo e un rito della memoria: e nel monumento della nostra vergogna, che immaginiamo come la discesa nel buio del monumento ai caduti americani del Vietnam, si dovranno leggere i nomi di tanti zingari, tanti bambini. Ma intanto, bisognerà cominciare a ripulire il linguaggio di quei sindaci che promettono di «bonificare» le città allontanando i nomadi: esseri umani come rifiuti da trasportare altrove perché non offendano la vista. Circola da tempo l´immagine del «troppo pieno»; per dire che nel paese non c´è posto per tutti. Metafora insensata in un paese che ha obbedito agli stimoli dissennati del premier e all´allentamento dei vincoli da parte di comuni coi bilanci in rosso e ha costruito un´infinità di case; case vuote, che nessuno compra. Ma quando prende piede la metafora dell´intolleranza spaziale siamo già entrati nell´antica rotaia maledetta del rapporto tra un popolo e il suo territorio. Il motto leghista «padroni a casa nostra» è il figlio smemorato dell´idea nazista dello «spazio vitale».
Adriano Prosperi

*A. Prosperi, La nostra vergogna, "la Repubblica" 28 agosto 2010.
*B. Spinelli, Zingari le radici dell'odio, "la Repubblica" 29 agosto 2010.


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Civiltà dei diritti

"[...] Il leader democratico ansioso di raccogliere immediati consensi vince forse alle urne, ma non salva necessariamente la civiltà («Non a caso nell’assetto istituzionale delle democrazie si distingue fra istituzioni maggioritarie elettive, nelle quali prevalgono le ragioni del consenso, e istituzioni non maggioritarie di garanzia, in primo luogo le corti, nelle quali dovrebbero prevalere le ragioni della civiltà codificate proprio in quei diritti a cui le maggioranze sono meno sensibili»). Sono rari, nei moderni Stati-nazione, i leader che sappiano tener conto di ambedue gli imperativi, e nei momenti critici anteporre le esigenze della civiltà a quelle del consenso. Quando Obama si dichiara non contrario alla costruzione di una moschea nei pressi di Ground Zero difende la costituzione laica e la storia americana lunga, non la storia tra un sondaggio e l’altro. Il consenso sente di doverselo creare a partire da qui, sapendo che può anche perderlo. In genere, quando i governanti esaltano ogni minuto la sovranità e le emozioni del popolo non è il popolo a governare: sono le oligarchie, i poteri segreti, le mafie. Anche la nostra Costituzione ha lo sguardo lungo, e non a caso dà la preminenza alla persona, più ancora che al cittadino. Tutti gli articoli che concernono i diritti fondamentali (libertà, divieto della violenza, inviolabilità del domicilio, responsabilità penale, diritto alla salute) parlano non di cittadini ma di persone o individui, e precedono la Costituzione stessa. [...]"
Barbara Spinelli

B. Spinelli, Zingari le radici dell'odio, "La Stampa", 29 agosto 2010 [leggi tutto].

14 agosto 2010

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Jorge Luis Borges


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Copyright

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