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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

25 settembre 2010

il Grande Inquisitore oggi

"Non è detto che oggi il Grande Inquisitore corrisponda a un soggetto visibile e ben identificabile come accadeva nel romanzo. Nel mondo della globalizzazione, nel quale i confini hanno sempre minor importanza, dove lo Stato non è più l'esclusivo detentore del potere e i cittadini sembrano essere progressivamente trasformati in semplici consumatori, il Grande lnquisitore si nasconde dietro il concetto impersonale di mercato, e attràverso la pubblicità influenza non solo gli acquisti ma anche gli stili di vita. Stabilisce cosa è 'in' e cosa è 'out', mostrando e suggerendo i prodotti da comprare e di conseguenza definendo ammirevole chi li usa (e insignificante chi non li usa); insomma indirizza lo stile di vita. Il Grande Inquisitore, poi, si avvale della televisione per mantenere a livelli infantili lo sviluppo mentale di chi la guarda, per mistificare l'informazione, per indirizzare verso un pensiero superficiale unico, ove il discernimento è sostituito dalla banalità e dai luoghi comuni. I notiziari censurano generalmente le notizie sgradite, quelle che metterebbero in evidenza mancanze, inefficienza o contraddizioni; enfatizzano l'attività di chi governa anche quando è inesistente o negativa; contribuiscono alla divinizzazione del vertice. I programmi di intrattenimento evitano accuratamente di indurre lo spettatore a ragionare o riflettere e si limitano a stimolare l'emotività e l'istinto. I programmi di approfondimento sono relegati a tarda notte. I contenuti dei cosiddetti talk-show sono, salvo eccezioni, disancorati dai fatti, dalle ragioni e dai torti e prescindono dalla logica. Uno scenario che, se non arriva - per il momento - al livello di trasfigurazione del reale così incisivamente descritto in Matrix, il primo film della trilogia dei fratelli Andy e Larry Wachowski (nel quale gli esseri umani, i cui corpi vengono utilizzati per produrre energia, sono persuasi di vivere effettivamente in una realtà che è - invece - solo virtuale) si avvicina di molto a The Truman Show di Peter Weir (dove il protagonista vive sì una propria vita, ma - fin dalla nascita - dentro un grande spettacolo televisivo di cui è inconsapevole interprete).
Anche la religione, quando occorre, entra nel gioco, e viene strumentalizzata per contribuire a organizzare la società così come la pretende il Grande Inquisitore. Negli stessi termini e con le stesse modalità usate da quest'ultimo viene distorta la voce di Dio, a Dio vengono falsamente e ingannevolmente attribuite le parole dello 'spirito intelligente e tremendo'. La religione diviene così, proprio attraverso il miracolo e il mistero un cardine per mantenere le persone nella condizione di sudditi e non permettere loro di trasformarsi in cittadini consapevoli."
Gherardo Colombo

*G. Colombo, Il peso della Libertà in F. Dostoevskij, Il Grande Inquisitore, Milano, Salani, editore, 2010, pp. 69-71.
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12 settembre 2010

Un "paese guasto"

Versicoli quasi ecologici
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l'uomo. E chi per introito vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L'amore
finisce dove finisce l'erba
e l'acqua muore. Dove,
sparendo la foresta
e l'aria verde, chi resta
piange nel sempre più vasto
squallore vedendo la terra
ridursi da un capo all'altro
a un misero paese guasto.
Giorgio Caproni


Acciaroli - Pollica
*In ricordo di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica nel Cilento, ucciso il 5 settembre 2010 in un agguato per aver amministrato la sua terra e il suo mare nella legalità.

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08 settembre 2010

Le parole sono pietre

"[...] Guardare alle parole come cose importanti, come veicoli di senso, pesarle per quello che trasportano e rispettarle o temerle per quello che costruiscono".
Michela Murgia*



*Vincitrice del Premio Campiello 2010 per il romanzo Accabadora (Torino, Einaudi, 2010).

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