- Scorrendo questo blog acconsenti all'uso dei cookie presenti. -


Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

21 ottobre 2011

Crepe


La verità
è che le crepe
non mancano
così passando
ricordo quelle che
separano i mancini e i destrorsi
i pechinesi e i moscoviti
i presbiti e i miopi
i gendarmi e le prostitute
gli ottimisti e gli astemi
i sacerdoti e i doganieri
gli esorcisti e le checche
i facili e gli incorruttibili
i figliol prodighi e gli investigatori
Borges e Sabato
le maiuscole e le minuscole
gli artificieri e i pompieri
le donne e le femministe
gli acquariani e i taurini
i profilattici e i rivoluzionari
le vergini e gli impotenti
gli agnostici e i chierichetti
gli immortali e i suicidi
i francesi e i non-francesi
il breve o il lunghissimo periodo
tutte però sono sanabili
c’è una sola crepa decisamente profonda
ed è quella che sta a metà tra
la meraviglia dell’uomo
e i disillusionatori
è ancora possibile saltare
da un bordo all’altro
ma attenzione qui ci siamo tutti
voi e noi
per affondarla
signore e signori
a scegliere a scegliere
da che parte poggiate il piede.
Mario Benedetti






19 ottobre 2011

Lingua italiana

"[...] Come ci ricorda Gian Luigi Beccaria nel suo splendido libretto Mia lingua italiana, per prima è venuta la lingua. Non è stata una nazione a produrre una letteratura, ma una letteratura a prefigurare il desiderio e il progetto di una nazione italiana. A partire da Dante, Petrarca e Boccaccio. Naturalmente ci sono mancanze e ritardi in un processo forse non del tutto riuscito che ha portato all’Italia unita. Storicamente le lingue erano frazionate, c’era una radicalità di dialetti, questo è vero. I mille sbarcati in Sicilia non si capivano, Cavour e la classe colta piemontese parlavano francese. Pittoreschi contrasti che però convergevano verso l’unità del paese, perché la lingua e la nostra tradizione letteraria ci hanno insegnato cosa significasse essere italiani e non soltanto fiorentini, lombardi, veneti, piemontesi o siciliani.[...]"
Andrea Zanzotto
1921-2011
 
*Marco Alfieri,  Intervista ad Andrea Zanzotto, "La Stampa", 10 ott. 2011.
 
____

07 ottobre 2011

Steve Jobs

[... ] Il Reed College all’epoca offriva probabilmente la migliore formazione del Paese in calligrafia. In tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con grafie bellissime. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito il corso di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai i caratteri serif e sans serif, la differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, quello che rende eccezionale un’eccezionale stampa tipografica. Era bello, storico, artistico e raffinato in un modo che la scienza non è in grado di offrire e io ne ero completamente affascinato.[...] (Steve Jobs, 2005)

Colpisce davvero che la geniale avventura umana di Steve Jobs sia partita da un corso di calligrafia, quando questa disciplina era già fuori moda. Che cosa c'è di più "formale" della calligrafia, che cosa ci può essere di più sostanziale nella calligrafia? La calligrafia è l'arte di saper fare bene, con precisione ogni tratto di penna, senza errori, senza sbavature con l'eleganza della leggerezza. Steve Jobs partendo dalla calligrafia scoprì Leon Battista Alberti e il Rinascimento italiano e da allora cercò e praticò la bellezza della perfezione, l'eccellenza in ogni cosa che si fa. Che lezione per noi che neppure sappiamo chi fosse Leon Battista Alberti ed aboliamo la storia dell'arte dal programmi del liceo. Che lezione per la nostra contemporaneità, sempre impegnata a correre verso la mediocrità, a sottrarre bellezza la dove c'é. Il discorso di Jobs del 2005 agli studenti dell'Università di Stanford (che nella prospettiva  ricorda la metafora della cattedrale di S. Vito Praga di Vaclav Havel) è uno straordinario progetto di futuro, innestato sul cammino lungo della storia perché nella bella calligrafia "...non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi indietro. Dovete aver fiducia che, in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire".
___

03 ottobre 2011

Prove di censura 2011

"Impunità e remissione sono, sicuramente, la rovina d’una nazione; ma appunto in questo consiste la grande arte del Governo: nel saper discernere cioè quali son le cose che la legge deve frenare e punire, quali quelle che son da affidare alla sola persuasione. Se tutte le azioni d’un uomo maturo, tanto le buone che le cattive, dovessero essere sottoposte a restrizioni, e norme, e coercizioni, che cosa mai sarebbe la virtù se non un nome, e che merito, di grazia, ci sarebbe più nell’agire onestamente e nell’essere sobri, giusti, o continenti? Molti son quelli che biasimano la Provvidenza per aver permesso ad Adamo di peccare. Oh lingue stolte! Quando Dio lo fornì di ragione, Egli lo fece libero di scegliere: altrimenti Adamo sarebbe stato un mero automa, uno di quegli Adami che vediamo nelle rappresentazioni dei burattini. Noi stessi non facciamo alcuna stima di quella obbedienza o di quel dono che sono stati ottenuti per forza. Iddio dunque lo lasciò libero, ponendogli dinanzi agli occhi un semprevivo oggetto di seduzione; ed in tale libertà consisteva il suo merito, e il suo diritto alla ricompensa e alla lode per la sua astinenza. Per quale ragione volle Egli creare le passioni dentro di noi e i piaceri intorno a noi, se non perché son questi gl’ingredienti che, uniti nelle giuste proporzioni, costituiscono poi la virtù? Son poveri conoscitori della natura umana quelli che si credono di potere scacciare il peccato scacciando la materia del peccato. Perché, non solo quest’ultima è come una gran mole che aumenta nel momento stesso che cerchiamo di diminuirla, ma, nel caso dei libri, che sono di uso tanto universale, se pure per un po’ riusciremo a sottrarre ad alcuni delle occasioni di peccato, non per questo potremo sottrarle a tutti gli uomini. E ammesso pure che questa materia del peccato possa essere eliminata, il peccato stesso rimarrà intero. Togliete ad un avaro tutto il suo tesoro, - un gioiello purtuttavia gli rimarrà: la sua avarizia, di cui non potete privarlo".
John Milton Aeropagitica, 1644



___

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.