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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

27 gennaio 2015

Giornata della Memoria

Il tramonto di Fossoli


Io so cosa vuol dire non tornare.
A traverso il filo spinato
Ho visto il sole scendere e morire;...
Ho sentito lacerarmi la carne
Le parole del vecchio poeta:
“Possono i soli cadere e tornare:
A noi, quando la breve luce è spenta,
Una notte infinita è da dormire”.



 Primo Levi, 7 febbraio 1946

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21 gennaio 2015

Libertà é responsabilità

"Due termini fondamentali legati alla creatività. La libertà totale di per sé sfugge alla realtà e ha bisogno di un contrappeso che è la responsabilità. Solo così, attraverso una libertà responsabile, l’arte può tracciare una via, una prospettiva nella società. Abbiamo acquisito un’autonomia straordinaria sul piano artistico, ma non basta. Ci vuole responsabilità perché questa libertà possa essere bene applicata. La libertà è illimitata. La responsabilità scandisce questa libertà nelle opportunità del reale. Viviamo un tempo in cui i contrasti tornano a esplodere. Dobbiamo trovare la capacità di mettere gli opposti in equilibrio. L’arte deve assumersi una responsabilità civile. Non deve approfittare della libertà per mancare di rispetto".
Michelangelo Pistoletto


* La Repubblica, 21.1.2015.

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17 gennaio 2015

Politica ed Etica

"Talvolta rattrista sentir parlare persone destinate ad altissime responsabilità, che rappresentano Paesi con una profonda tradizione culturale, e verificare una totale mancanza di idee, di lungimiranza, di capacità di comprendere pienamente il mondo in cui vivono, a volte dotate persino di una dubbia caratura morale."
José “Pepe” Mujica




*Presidente dell'Uruguay 2010-2015.



05 gennaio 2015

L'Idiota

"Io voglio spiegarvi tutto, tutto, tutto! Oh, sì! Pensate che sia un utopista? Un filosofo? Oh, no, ve lo assicuro, i miei pensieri sono semplicissimi... Non ci credete? Sorridete? Sapete, a volte sono vigliacco perché perdo la fede. Poc'anzi mentre venivo qui, pensavo: "Che cosa dirò loro per incominciare? Con quale parola bisogna incominciare perché loro ci capiscano qualcosa?". Come avevo paura, ma per voi avevo ancora più paura, molta di più! E invero avevo ragione di avere paura, o non era vergognoso nutrire tale timore? Che importa se un branco di vili retrogradi si oppone a un solo emancipato? Che felicità ora che mi accorgo che non siete un branco di retrogradi, ma siete persone vive! Non dobbiamo preoccuparci di essere ridicoli, vero? Perché è proprio così, siamo ridicoli, superficiali, con cattive abitudini, ci annoiamo, non sappiamo osservare, non sappiamo comprendere, siamo tutti della stessa pasta, tutti, sia voi sia io, sia loro! Ecco non vi offendete se vi dico in faccia che siete ridicoli? E se è così, non è vero che siete materia viva? Sapete, secondo me, essere ridicoli a volte è bene, persino meglio: è più facile perdonarsi l'un l'altro, è più facile riconciliarsi. Non si può capire tutto subito, non si può cominciare dalla perfezione! Ci sono tante cose da non capire prima di raggiungere la perfezione! Quando si capisce troppo in fretta, non si capisce bene. Lo dico a voi, a voi che siete già in grado di capire molto e... di non capire"
F. Dostoevskyj, L’Idiota.

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04 gennaio 2015

Compassione

"Un essere umano è parte del tutto, che noi chiamiamo Universo, parte limitata nello spazio e nel tempo. Egli ha esperienza di se stesso, dei propri pensieri, dei propri sentimenti, come di qualcosa di separato dal resto – una specie di illusione ottica della sua coscienza. Questa illusione è come una prigione per noi, ci restringe ai nostri desideri personali e ad avere attaccamento solo per le poche persone più vicine a noi. Il nostro compito deve essere liberarci di questa illusione allargando il raggio della nostra compassione fino ad abbracciare tutte le creature e tutta la natura nella sua bellezza. Nessuno riesce a fare questo interamente, ma lo sforzo per farlo è già di per sé parte della liberazione e della fondazione della propria sicurezza interiore."
Albert Einstein, 1950 

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Copyright

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