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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

25 gennaio 2016

Il nemico

"Bisogna sbrigarsi ad abbandonare le etichette accecanti di cui continuano a servirsi i dirigenti politici, che di fronte a un’aggressione invocano «il nemico barbaro», «gli atti mostruosi», «i personaggi diabolici». Comprendere il nemico consente di scoprire mezzi specifici per combatterlo. L’uso della forza, militare o poliziesca, deve restare sempre possibile, un attacco imminente dev’essere fronteggiato con le armi. Ma a ciò si aggiunge un’altra conseguenza: comprendere l’agente aggressivo dal suo punto di vista diventa il preambolo indispensabile di ogni lotta contro di lui. Perché dietro gli atti fisici ci sono sempre pensieri ed emozioni, e anche su di essi si può agire. L’ostilità può essere motivata da un sentimento di umiliazione, o dall’ingiustizia subita, o dalla collera, o da sogni di potenza, oppure può essere il risultato dell’ignoranza. I nemici sono degli esseri umani, come noi. Per neutralizzarli non dobbiamo servirci necessariamente di bombe o di missili: ma ci sarà sempre bisogno di coraggio e di perseveranza."
Tzvetan Todorov
"Repubblica", 25.1.2016
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04 gennaio 2016

La Resistenza perfetta

Giovanni De Luna
La Resistenza perfetta
Feltrinelli, Milano, 2015, 256 pp.


"[...] Nel settantesimo anniversario della Liberazione, Giovanni De Luna ha voluto mettere di nuovo a punto un’immagine della Resistenza che si stava offuscando. Con grande efficacia, De Luna ha scelto una storia, un luogo, alcuni personaggi: un castello in Piemonte, una famiglia nobile che decide di aiutare i partigiani, la figlia più giovane, Leletta d’Isola, che annota sul suo diario quei mesi terribili ma anche meravigliosi in cui comunisti e monarchici, aristocratici e contadini, ragazzi alle prime armi e ufficiali dell’ex esercito regio lottarono, morirono, uccisero per salvare la loro patria, la loro libertà, il futuro di una nazione intera. Mesi in cui, tra il cortile della sua villa di famiglia e le montagne tutt’attorno, si formò veramente quell’unità che diede origine al mito della Resistenza. Certo, quell’unità e quella tensione ideale furono di breve durata, e a partire dal 25 aprile del 1945 ognuno avrebbe percorso la sua strada. Ma per Leletta, e per tantissimi italiani, restò sempre nella memoria il ricordo di una “Resistenza perfetta”, non come ideale irraggiungibile, ma come concreta realizzazione, capace di salvare la patria.[...]".

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