"È necessario vincere il fascismo in noi stessi, in tutti gli animi dei concittadini: con lo spregiare, condannare, deridere e avere a schifo in noi il culto della prepotenza, il prevalere iniquo dell'io, l'ambizione "fisica" di essere al di sopra degli altri e la "fede", tipicamente fascista, in una presunta nostra capacità di disporre del destino comune e di condurre al "trionfo" certe idee di potenza che inverdiscono soltanto, quasi un'erbaccia in un orto negletto, nella nostra capoccia di superuomini cretini o addirittura malati di malattia mentale. Così una perenne attività logica, una seria preparazione alla vita associata, una scuola efficiente, il culto del "dovere", il rispetto del vicino e del prossimo, una onestà naturale e nativa serbata nell'animo al dispetto del costume e del tempo mi sembrano i mezzi di cui lo scrittore e il cittadino in genere dispongono per non dare "via libera" al fascismo: per combattere la diffusione, così come si combattono e si prevengono con cautele d'ogni momento (igieniche, tecniche, assicurative) i mali disgregativi e lo "sfacelo" dei traumi non preventivati."
Carlo Emilio Gadda
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