Li chiamano Hotspot / Centri di accoglienza / Centri di transito per aggirare la definizione precisa: in Albania da oggi e' attivo un Campo di concentramento (forse temporaneo), con annessa anche una prigione per rinchiudervi i 'migranti' ribelli, giovani in arrivo dal Mediterraneo per poi rinviarli nei paesi d'origine. Le Persone rinchiuse in quella struttura carceraria si ritroveranno isolate da tutti, sotto il rigido controllo di polizia o carabinieri, senza alcuna possibilita' di avere contatti con persone esterne al recinto. Che sia chiaro, senza giri di parole o definizioni fantasiose: dal 14.10.2024 in Albania e' attivo un CAMPO DI CONCENTRAMENTO costruito per rinchiudervi coloro che scavalcano deserto e mare per trovare in Europa la dignita' di migranti, sancita dalla Dichiarazione universale dei diritti del 1948. Senza neologismi l'Italia ha organizzato un vero campo di concentramento ... in Albania.
15 ottobre 2024
08 ottobre 2024
Ai padri di figlie
Ai padri di figlie
ogni volta che
dici a tua figlia
che la sgridi
per amore
le insegni a confondere
la rabbia con la bontà
e la cosa sembra una buona idea
finché lei non cresce e
si affida a uomini che le fanno del male
perché somigliano tantissimo
a te
Rupi Kaur, dalla raccolta 'La poesia è donna'
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09 settembre 2024
A che serve?
greca aperto sul tavolo, sorridendo confuso tra il desiderio
di non dispiacermi e il pragma
della cosidetta realtà, chiede: “A che serve?”
io dico a voi, ragazzi: la bellezza
è gratuità del gesto,
come quando vi amate,
è il momento preciso in cui un essere umano
si stacca da terra,
s’inginocchia e disegna
un toro
sulla parete
della sua grotta,
a Lascaux. Così,
senza motivo.
O ha scoperto il modo
per non essere solo
– e ha scoperto il modo
per non morire.
Maria Grazia Calandrone
02 settembre 2024
Dio, Patria, Famiglia
"Dio mi sta bene, e anche la patria e la famiglia; ma il trilogismo Dio-Patria-Famiglia non mi sta più bene. Dico no a quel dio usato come cemento nazionale, a quella patria spesso usata per distruggere altre patrie, a quella famiglia chiusa nel proprio egoismo di sangue. Non mi riconosco tra quei cittadini ligi e osservanti che vanno in chiesa senza fede, che esaltano la famiglia senza amore, che osannano alla patria senza senso civico."
Adriana Zarri
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31 agosto 2024
Parole nuove per il tempo nuovo
“Parlare. Le parole sono il nostro mestiere. Lo diciamo senza ombra di timidezza o di ironia. Le parole sono tenere cose, intrattabili e vive, ma fatte per l’uomo e non l’uomo per loro. Sentiamo tutti di vivere in un tempo in cui bisogna riportare le parole alla solida e nuda nettezza di quando l’uomo le creava per servirsene. E ci accade che proprio per questo, perché servono all’uomo, le nuove parole ci commuovano e ci afferrino come nessuna delle voci più pompose del mondo che muore, come una preghiera o un bollettino di guerra. Il nostro compito è difficile ma vivo. È anche il solo che abbia un senso e speranza. Sono uomini quelli che attendono le nostre parole, poveri uomini come noialtri quando scordiamo che la vita è comunione. Ci ascolteranno con durezza e con fiducia, pronti a incarnare le parole che diremo. Deluderli sarebbe tradirli, sarebbe tradire anche il nostro passato»
Cesare Pavese, Ritorno all’uomo, 20 maggio 1945.
27 agosto 2024
Sguardi di futuro
Io vivo nella Possibilità,
14 luglio 2024
Doveri sacrosanti
08 luglio 2024
20 giugno 2024
L' Educare accogliente
"Assimilando il mondo a un ritrovarsi più maturi, l'educare non è imparare ad affrontare sempre più prospettici, complessi problemi? partecipare, misteriosamente profondo, al vivo costruire?"
Danilo Dolci
*D. Dolci, Palpitare di nessi, Roma, Armando edizioni, 1985, p, 134.
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05 giugno 2024
Libertà è la dignità di tutti
"Noi siamo convinti che, per risalire da questo imbestialimento, si debba cominciare a ricostruire in tutti i campi la fede nell’uomo, questo senso operoso di fraterna solidarietà umana per cui ciascuno sente rispecchiata nella sua libertà e nella sua dignità la libertà e la dignità di tutti gli altri, e in mancanza della quale la vita diventa una lotta di brutali sfruttamenti, alla quale si può dare via via il nome di tirannia, di plutocrazia, di nazionalismo, di fascismo, di razzismo".
Piero Calamandrei
*"Il Ponte",1945, (Editoriale del primo numero).
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