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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

24 aprile 2022

Letture per il 25 Aprile

"Ada, Frida, Silvia e Bianca erano donne singolari, ma non erano le uniche. Tra il 1943 e il 1945 in tutta l’Italia occupata le donne insorsero a migliaia, per unirsi alla Resistenza e combattere per la liberazione del loro paese. A renderle straordinarie era il fatto che l’Italia fascista, sotto il ventennio del governo Mussolini, le aveva trasformate in ombre: non avevano diritti, né voce, né uguaglianza, nessuna possibilità di esprimersi né riguardo alla propria vita né in merito al governo del paese. Che avessero trovato il coraggio, la determinazione e l’altruismo per lottare e spesso subire arresti, torture, violenze ed esecuzioni: fu questo a renderle davvero eccezionali. Al di fuori dell’Italia il loro contributo all’esito della guerra è quasi sconosciuto, ma la loro storia merita di essere raccontata".
Caroline Moorehead

*Caroline Moorehead, La casa in montagna. Storia di quattro partigiane, Bollati & Boringhieri, 2020, pp. 424.

Il libro ricostruisce la storia di Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra, Frida Malan e Silvia Pons e del loro contributo alla Resistenza fino a giorni straordinari della Liberazione di Torino.
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22 aprile 2022

Letture per il 25 Aprile -

[Firenze, Febbraio 1944]

"In questo deserto che era Firenze, come punti di luce reconditi tra le sue mura, si accendevano i fuochi della resistenza. Forse in quella casa davanti a cui ora passa, e si arresta, una pattuglia, c’è una tipografia clandestina, o qualcuno verga un volantino, o un fabbro prepara i chiodi a tre punte, un chimico le miscele esplosive. Quell’uomo che zoppica, con l’aria smunta, le scarpe scalcagnate, ha in tasca un foglio ciclostilato, quell’altro una pistola o una bomba. La ragazza ben vestita nasconde nella borsetta un messaggio da recapitare, l’operaio che esce dalla fabbrica si affretta a una riunione. Persino questo ragazzo coi pantaloni corti, che fischietta sul Lungarno spingendo un triciclo, entro la cassa di bottiglie vuote può avere un cliché o una colonna di piombo dei nostri giornali, e quell’altro che si trascina a fatica un sacco di stracci, amorosamente avvolta nel mezzo del mucchio forse ha un’arma che deve portare a un amico, che penserà poi, talvolta in una lunga catena, a farla arrivare in montagna. Di questa vita elementare e nuda vive Firenze; e noi in essa, con il nostro assillante pensiero, e talvolta la fierezza, altre la paura, la nostra fame, il nostro dolore; ma più di tutto la speranza, la certezza che stiamo facendo l’unica cosa che è giusto fare."
Mario Spinella

*Mario Spinella, Memorie della Resistenza, Mondadori, Milano,1974, p. 105 (seconda edizione Einaudi Torino, 1995).
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21 aprile 2022

Letture per il 25 Aprile

"Era per me un indiscutibile dovere, essendo Ufficiale, contribuire in qualche modo alla rinascita di quell'Esercito che, l'8 settembre 1943, avevo visto vergognosamente liquefarsi in poche ore. Speravo inoltre, per la mia giovanile inesperienza, che la partecipazione di truppe italiane alla guerra dei cosidetti Alleati, contro un esercito tedesco ancora molto forte ecombattivo, anche se avrebbe comportato sicuramente il sacrificio di tanta nostra gioventù - così come poi è avvenuto - avrebbe avuto comunque un qualche peso a nostro favore, quando l'Italia si sarebbe seduta al tavolo degli Angloamericani per trattare la pace."

Licio Salvagno "Tre anni della mia vita 1943 -1944 -1945", Firenze, 2000, pp. 46-47.

*Licio Salvagno (1920-2012) pubblicò per la prima volta questo 'diario' personale nel 1995 dedicandolo ai nipoti "con l'augurio che non abbiano mai a provare di persona cos'è la guerra".

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20 aprile 2022

Letture per il 25 Aprile

"[...] Per questo quando sento dire quest’altra insigne sciocchezza che con il ’45 è finito tutto, il fascismo e l’antifascismo, penso spontaneamente all’ombra di Antigone sempre proiettata su di noi, da prima che nascesse Mussolini, da prima che nascessero i partigiani del 1943-44, perché di fondo è proprio qui, da questo no irriducibile che nasce a un certo punto una ribellione che era contemporaneamente l’affermazione di valori più forti di Creonte. Questo ha vissuto la generazione della Resistenza. E siccome sulla Resistenza, sulla sua nascita, su quello che ha fatto, si è speso già troppo di retorica, dico subito che questo no non è stata una cosa uscita coi pennacchi delle cose gloriose che si vanno a fare sapendo che cosa sono e di quali valori si è portatori, ma è nata al modo che dice Piero Calamandrei, che ha un frase bellissima per significare il risveglio di una coscienza morale che viene per qualche via arcana e prodigiosa ma che arriva. Nel 1944, quando in Emilia la Resistenza diventa un fenomeno di massa, le persone preparate non erano molte, io ne ricordo due o tre ..."
Francesco Berti Arnoaldi

-"La Resistenza e il no di Antigone. Il Partigiano Checco” Francesco Berti Arnoaldi, 2019.
-Francesco Berti Arnoaldi, Viaggio con l'amico. Morte e Vita di Giuliano Benassi", Sellerio, Palermo, 1990.

*Francesco Berti Arnoaldi, (1826-2018) tenace custode della memoria della Resistenza a Bologna, è stato anche primo Presidente della Fondazione Fossoli.
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19 aprile 2022

Letture per il 25 Aprile

"La democrazia ha le sue leggi, che possono rimanere inerti; le mette in movimento solo l'esercizio che ne fa il popolo."
Franco Antonicelli

* F. Antonicelli, La pratica della libertà, Einaudi, Torino, 1976.

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08 aprile 2022

Chi non lo sa, si legga Dostoevskij

 "Va da se che è tutta una messinscena per spaventarlo, perchè non faccia storie e firmi la condanna con quel che c'è scritto. E lui firma, è ovvio... Chi ha avuto puntato contro un fucile sa che è difficile opporre resistenza. Chi non lo sa, si legga Dostoevskij."

Anna Politkovskaja


*A.Politkovskaja, La Russia di Putin, Adelphi, Milano, 2022.

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