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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

30 novembre 2021

Se la vita è dono ...

 "[...] Quale materialismo grossolano può confondere la vita umana con un respiro alimentato artificiosamente da delle macchine? Ma, soprattutto, quale concezione spietata della vita bisogna avere per escludere la possibilità della resa? Un celebre libro del teologo Dietrich Bonhoeffer si intitola proprio 'Resistenza e resa'. Sono i due movimenti che scandiscono la vita umana. Il primo è quello della resistenza della vita di fronte agli ostacoli, alle prove, alla sofferenza, alla tentazione della morte. Ma fino a quando? Per quanto tempo il dolore e l'assenza di speranza possono essere sopportati? Sino a quale punto una vita può resistere al dolore? Il secondo movimento è quello della resa. Qui la vita si rivela pienamente umana...[...] La Legge non può imporre la resistenza senza resa - sarebbe questo il cuore folle della filosofia dell'hitlerismo - ma deve servire a consentire il dono della morte di fronte a una esistenza che può dichiarare, dopo il tempo della resistenza, la sua resa. In questo caso la morte rende ancora più sacra la vita perché la riconosce profondamente vulnerabile, fragile, umana. Non è qui in gioco la morte come semplice soppressione della vita o, peggio, come selezione della vita, ma come dono di chi riconosce che morire quando la vita è al muro, senza speranze, sommersa dalla sofferenza, è una liberazione che salvaguarda la stessa dignità umana della vita. Se il dono della vita è il dono di una avventura possibile, quello della morte può essere il dono che riconosce la resa della vita di fronte all'impossibile."

Massimo Recalcati

*M. Recalcati, Donare la morte in omaggio alla vita, La Repubblica, 29.11.2021, p. 31.

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23 novembre 2021

23/11

"Vedere un mondo in un granello di sabbia e un cielo in un fiore selvatico,
tenere l’infinito nel cavo della mano e l’eternità in un’ora."
William Blake


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16 novembre 2021

Non c'è libertà senza vincoli

"Rima e metrica sono due parole davvero fuori moda nella poesia d'élite dall'inizio del Ventesimo secolo fino a oggi, perché vissuti come legami che ti trattengono dall'esprimerti liberamente. Ma è l'esatto opposto. Rima e metrica sono due elementi essenziali del linguaggio che si prestano all'analisi della realtà. È evidente che la costrizione è ciò di cui abbiamo bisogno, nella nostra era. Dobbiamo tenere sotto controllo i nostri desideri illimitati e l'idea che 'libertà' significhi 'libertà di consumare'. La rima ti costringe nell'uso del linguaggio. E il messaggio stesso di questo testo è quello del bisogno che abbiamo noi umani di creare un equilibrio nel mondo che ci circonda. Creando dei vincoli".
Amitav Ghosh 


*Carlo Pizzati Intervista a Amitav Ghosh, La natura si salva con la poesia, laRepubblica, 16.11.2021, p. 35.

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03 novembre 2021

Le cittadelle della civiltà

"Era stato allora che aveva avuto l'idea degli spazi salvifici, l'idea che la civiltà non fosse, non fosse mai stata un movimento, uno stato di cose generale, un'atmosfera che abbracciava la società nel suo insieme, ma che sopravvivesse in minuscole cittadelle edificate nel tempo e nello spazio, che resistevano all'attacco permanente di quella forza istintiva, violenta, ottusa, brutta, distruttiva e bestiale che dominava il mondo e che ora era penetrata in casa sua."
Mario Vargas Llosa

*Mario Vargas Llosa, L’eroe discreto, Einaudi, Torino, 2013.

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