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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".
Visualizzazione post con etichetta Migranti. Mostra tutti i post
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04 giugno 2025

Liliana badante in Italia

 Che ci faccio qui di Domenico Iannacone si conferma un esemplare modello di tv pubblica. Storie minime di uomini, donne, raccontate come PERSONE. Persone come la minuta Liliana, badante che, dalla Romania, affamata di tutto all'indomani della dittatura, raggiunge l'Italia e qui scopre la compagnia e la bellezza dei libri, scopre Calvino, Pavese, Michelangelo ecc. Anno dopo anno, di famiglia in famiglia riesce a consegnare benessere alle figlie rimaste a casa trovando tutta la sua Dignità di donna migrante nella scrittura, pubblica libri di racconti e storie tra la Romania e l'Italia. Grazie a chi ha scelto di presentare alla tv (pubblica) la storia di Liliana tra silenzi e sguardi, una lezione di Storia europea, di vite migranti e del vivere luminoso la condizione della donna, donna madre e donna figlia che tutto lascia per "qualche mese" e trascorre anni e decenni nella provincia italiana a prendersi cura di bambini o vecchi, scegliendo come sua vera casa una biblioteca tra scaffali e libri stracolmi di "vita".

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15 ottobre 2024

Li chiamano Hotspot

 Li chiamano Hotspot / Centri di accoglienza / Centri di transito per aggirare la definizione precisa: in Albania da oggi e' attivo un Campo di concentramento (forse temporaneo), con annessa anche una prigione per rinchiudervi i 'migranti' ribelli, giovani in arrivo dal Mediterraneo per poi rinviarli nei paesi d'origine. Le Persone rinchiuse in quella struttura carceraria si ritroveranno isolate da tutti, sotto il rigido controllo di polizia o carabinieri, senza alcuna possibilita' di avere contatti con persone esterne al recinto. Che sia chiaro, senza giri di parole o definizioni fantasiose: dal 14.10.2024 in Albania e' attivo un CAMPO DI CONCENTRAMENTO costruito per rinchiudervi coloro che scavalcano deserto e mare per trovare in Europa la dignita' di migranti, sancita dalla Dichiarazione universale dei diritti del 1948. Senza neologismi l'Italia ha organizzato un vero campo di concentramento ... in Albania.

01 marzo 2024

Il fascino della mescolanza

 È come se ci fosse stato un posto vuoto nell’immaginario del nostro paese e Ghali lo avesse riempito. “Sono un italiano vero”, ha intonato nella serata dei duetti, subito dopo le struggenti strofe arabe della sua Bayna: questa, anche questa, è la verità degli italiani (reali) del 2024. Contro l’ossessione identitaria delle destre, che solleticano retoriche nazionalistiche e da purezza della razza, questo trentenne nato da genitori tunisini, e cresciuto nella periferia di Baggio, saltella tra i confini e dissemina luci colorate, imbastendo il suo personale santuario pop della contaminazione.

A Sanremo Ghali ha materializzato davanti agli occhi degli italiani, a colpi di strass e chiffon, un dato di fatto, semplice eppure potente. L’Italia della mescolanza, ci ha ricordato, è più affascinante di quella dei cuori blindati dalla paura. L’ibridazione è una promessa dall’orizzonte più entusiasmante, un gioco in cui gli esseri umani possono divertirsi di più, creando qualcosa e non solo ripetendo i copioni di ieri. Era impegnato, era politico, ma era soprattutto bellissimo, in un senso che è insieme corporeo e ideale, stilistico e morale".
Jonathan Bazzi


Jonathan Bazzi, Da Baggio apoeta degli ultimi. Ghali ha cambiato il suo destino, "Domani", 1.3.2024, p. 15.
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05 marzo 2023

- Viaggi a rischio -



Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli

scenderà da Algeri, su navi

a vela e a remi.
Saranno con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri
sulle barche varate nei Regni della Fame.
Porteranno con sé i bambini, e il pane e il formaggio,
nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua.
Porteranno le nonne e gli asini,
sulle triremi rubate ai porti coloniali.
Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,
a milioni, vestiti di stracci,
asiatici, e di camice americane

Pier Paolo Pasolini
1964 

27 febbraio 2023

Viaggi a rischio


La disperazione non giustifica viaggi a rischio”.
Se nel 2023 queste sono le affermazioni di un uomo di Governo significa che proprio non sa che cosa sia la "DISPERAZIONE", significa che poco conosce le vicende della storia umana. Non conosce neppure la 'disperata speranza' di quel padre che nel 1944 decise di riparare in Svizzera attraverso sentieri di montagna e nel giro di poco tempo fu rinchiuso in una cella S. Vittore e da lì in un vagone piombato verso i campi di sterminio, insieme alla piccola Liliana (Segre), sua figlia.
Anche quello era stato un "viaggio a rischio".
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03 novembre 2022

Omicidio con arco e freccia

Una vicenda sconcertante a Genova. Il proprietario della freccia è italiano, un italiano con un mestiere d'oro che ammazza un immigrato latino americano dalla finestra di casa sua con un'arma tribale. Pensiamo a che cosa avrebbero gridato e scritto a parti rovesciate.

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27 giugno 2021

Prospettiva di futuro per Genova

Quel che più si notava oggi per le vie della Fiera di S.Pietro alla Foce era il gran numero di bambini e bambine, neonati sui passeggini o in braccio alle mamme, famiglie con 2/3 figli in un intrecciarsi di lingue, soprattutto spagnolo e arabo, ragazzini che con naturalezza mescolavano la lingua madre con frasi in italiano. Davvero una bella prospettiva di futuro per Genova oggi tra i banchetti della Fiera più tradizionale della Città. 
Un segnale ancor più significativo per Genova definita da anni in ogni report "città di anziani" con un serio problema demografico.
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07 aprile 2021

Il razzismo 1962-2021


"Il razzismo come cancro morale dell'uomo moderno, e che, appunto come il cancro, ha infinite forme. E' l'odio che nasce dal conformismo, dal culto della istruzione, dalla prepotenza della maggioranza. E' l'odio per tutto ciò che e' diverso, per tutto ciò che non rientra nella norma, e che quindi turba l'ordine borghese. Guai a chi è diverso! questo il grido, la formula, lo slogan del mondo moderno. Quindi odio contro i negri, i gialli, gli uomini di colore: odio contro gli ebrei, odio contro i figli ribelli, odio contro i poeti".
Pier Paolo Pasolini, 1962.

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23 marzo 2021

Rifugiati

Curvi sotto pesi che a volte
si vedono a volte no,
si trascinano tra fango o sabbie del deserto,
ingobbiti, affamati,
uomini silenziosi in giacche pesanti,
vestiti per le quattro stagioni,
donne vecchie con visi accartocciati,
stringono in mano - un bimbo, la lampada
di famiglia, l'ultima forma di pane?
Potrebbe essere la Bosnia oggi,
la Polonia nel settembre del '39, la Francia
otto mesi dopo, la Germania nel '45,
la Somalia, l'Afghanistan, l'Egitto.
C'è sempre un carro o almeno una carriola
piena di tesori (una coperta, una tazza d'argento,
un residuo sentore di casa),
un'auto a secco abbandonata in un fosso,
un cavallo (presto abbandonato), neve, molta neve,
troppa neve, troppo sole, troppa pioggia,
e sempre quell'andatura speciale,
quasi protesi verso un altro pianeta, migliore,
con generali meno ambiziosi,
meno neve, meno vento, meno cannoni
meno Storia (ma quel pianeta non
esiste, c'è solo l'andatura).
Trascinando i piedi,
si muovono lenti, molto lenti
verso la patria di nessun dove,
e la città di nessuno
sul fiume del mai.

Adam Zagajewski

*[Leopoli, 21 giugno 1945 – Cracovia, 21 marzo 2021]

02 gennaio 2021

Graeter

 Nel suo certificato di nascita la piccola Graeter, nata nel primo giorno dell'anno, sarà indicata come nata a GENOVA, ovvero in Liguria, ovvero in Italia. E così sarà in ogni altro documento anagrafico che nella sua vita dovrà richiedere o compilare; Graeter sarà per sempre e in modo definitivo nata a Genova, ovvero, in Liguria, e quindi in Italia. In qualunque parte del mondo vivrà, qualunque nazionalità deciderà di avere, Graeter, nata a Genova il 1.1.2021, sarà registrata con inchiostro indelebile nei registri anagrafici della nostra Città. Per sempre. E i registri anagrafici sono fonte primaria incontrovertibile, che attraversano i secoli, pronti a smentire chi con arrogante ignoranza si permette di affermare tesi pretestuose.

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15 novembre 2020

Poesia


"Tu non cercare nulla. Non c’è niente da trovare,
niente da capire. Accontentati.
Quando verrà il loro tempo fioriranno i tigli
Sopra la tomba scavata di fresco.
Quando verrà il suo tempo si dissiperà il buio,
Scintillerà la luce rinata.
Niente è concluso, tutto continua.
E tu sarai allegro. O forse no.
Tra sparire e ricominciare
L’impossibile accade.
Come e perché non è stato svelato.
Suona nuova al principiante l’antichissima melodia.
Per cercare il senso profondo, non sprofondare.
Tu non cercare. Così lo troverai
".
Mascha Kaléko


*Mascha Kaléko (1907-1975) una straordinaria esistenza di migrante dalla Galizia alla Germania, dalla Francia agli USA fino alla terra di Israele e di nuovo tra Europa e Stati Uniti, di città in città, sempre "tra sparire e ricominciare".

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27 luglio 2020

Immigrazione - istruzione

"Anche l'immigrazione è un problema di istruzione. La mescolanza nella specie umana è sopravvivenza. La nostra è una grande nazione perché siamo un Paese di bastardi, che è l'insulto che ci rivolgiamo più spesso. Siamo un Paese felicemente bastardo che ha mischiato qualunque etnia abbia attraversato la nostra terra. Questo ha permesso all'Italia di essere la più grande ricchezza di  patrimonio culturale della storia."
Curzio Maltese

*Curzio Maltese, Scuola, a lezione dal "maestro" Caproni, Repubblica,  27.7.2020.

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24 agosto 2019

Migranti

"Al cospetto del rifugiato si attiva lo spettro dello spaesamento, sempre presente nel desiderio di esiliarsi, la preoccupazione di perdersi nel proprio sogno senza più ritrovarsi nella realtà. Il rischio è di espellere il migrante che sogna in noi. Chi governa dovrebbe avere il coraggio di dire ai cittadini che fare spazio, donare in modo unilaterale, non è impoverimento né misericordia/sacrificio. È un investimento per il futuro loro e dei propri figli, crea le condizioni per essere ricambiati, quando lo scambio di doni sarà diventato possibile. L’unico modo per rendere vivibile un mondo sempre più in movimento e irrequieto, proteggerlo da smottamenti catastrofici."
Sarantis Thanopulos 

*"il manifesto", 10.9.2016.

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03 luglio 2019

Odio e Razzismo


"Il razzismo cambia i propri abiti molto spesso, soprattutto perché la società cambia i propri codici di comportamento. Ci sono ondate di odio che galvanizzano i razzisti peggiori. L’odio si manifesta sotto sembianze diverse in modo da infilarsi negli spazi vuoti della società. Lo si riconosce, tuttavia, da alcuni tratti che rimangono costanti nel tempo: nel modo in cui garantisce poteri a qualcuno limitando le libertà di altri". 
Nana Kwame Adjei-Brenyah, 

*Corriere della sera, 3.7.2019

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10 giugno 2019

Migranti


Qui, in pochi, nuotammo alle vostre spiagge
Che razza di uomini è questa?
O quale patria così barbara
permette simile usanza?
Ci negano il rifugio della sabbia;
dichiarano guerra e ci vietano
di fermarci sulla terra più vicina.
Se disprezzate il genere umano
e le armi degli uomini, temete almeno
gli dei, memori delle belle azioni
e delle nefande.
(Virgilio, Eneide I, 538-543)
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27 maggio 2019

Cattivisti / Buonisti

Il 'cattivismo' produce una onda lunga malefica che sara' difficile estirpare perché l'odio resta incollato alla pelle di una comunità intera, pronto a riaffiorare sempre per produrre nuovo male. Pensiamoci prima di sentenziare contro il 'buonismo', che probabilmente circola tra chi progetta futuro e umanità per tutti, nessuno escluso, neppure i cattivisti.
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20 maggio 2019

Clandestini

"Ci inseguono, e noi ci nascondiamo: ci nascondiamo nei conventi e nei boschi, nei granai e nei vicoli, nelle stive delle navi e nelle cantine. Impariamo a chieder aiuto al primo che passa: non sappiamo se sia un amico o un nemico, se vorrà soccorrerci o tradirci: ma non abbiamo scelta e per un attimo gli affidiamo la nostra vita. Anche impariamo a dare aiuto al primo che passa. E sempre custodiamo la fiducia  che tra poco, tra qualche ora o tra qualche giorno, torneremo alla nostra casa coi tappeti e le lampade;  saremo carezzati e consolati; i nostri figli siederanno a giocare con un grembiule pulito, con delle pantofole rosse. Dormiamo coi nostri figli nelle stazioni, sulle gradinate delle chiese, negli alberghi dei poveri: siamo poveri, pensiamo senza nessuna fierezza: scompare in noi a poco a poco ogni traccia di orgoglio infantile. Abbiamo della vera fame e del vero freddo. Non sentiamo più paura, la paura è penetrata in noi, è una cosa sola con la nostra stanchezza: è lo sguardo inaridito e immemore che gettiamo alle cose." 
Natalia Ginzburg


*Natalia Ginzburg, I rapporti umani, 1957.
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10 aprile 2019

Migranti



"Essere "pro o contro" la Grande Migrazione non ha senso: sarebbe come essere "pro o contro" un'inondazione o una tempesta di neve che stanno seppellendo le nostre case. È molto più assennato cercar di capire che cosa è, cosa significa e cosa comporterà, e organizzare risposte adeguate prima che a fornirle siano i fatti."
Raffaele Simone

*R., "L'ospite e il nemico. La grande migrazione e l'Europa", Garzanti, Milano, 2018, p. 23.

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Io dico che no


«A scuola gli immigrati vanno tutelati, ma prima i nostri figli» - 9.4.2019


Si dovrebbe segnalare che con molta probabilità anche gli alunni (definiti dal Ministro dell'Istruzione "i nostri figli") che frequentano le nostre scuole di ogni ordine e grado sono figli, nipoti e pronipoti di IMMIGRATI, arrivati da ogni parte d'Italia nelle grandi città (non solo del nord) e la loro origine è confermata dalla sequenza dei cognomi specificatamente "meridionali" che si mescolano ai vari Brambilla, Parodi, Furlan, ecc. (in minoranza anche sull'elenco telefonico).
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07 febbraio 2019

Migrare

“Si lascia il proprio paese per disperazione, povertà, persecuzioni religiose, politiche, di orientamento sessuale, o per studio, spirito di avventura. Chi emigra ha un capitale: la sua biografia, le sue ambizioni, la ferita intima che vuoi curare con l’espatrio, che può essere fame di denaro, bisogno di sicurezza, desiderio di successo, smania di conoscenza, voglia di libertà... Chi lascia la propria terra si assume la responsabilità e l’impegno di come investire o sperperare questo capitale nell’incontro/scontro con una condizione di vita radicalmente diversa e spesso ostile”.
Eugenio Barba
*"Venerdì di Repubblica", 1.2.2019.
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Copyright

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