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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

16 maggio 2009

Tra Passato e Futuro

"[...] Nel 1945 avevo sette anni, e iniziava il miracolo della ricostruzione dopo la guerra. Sappiamo che in nome del progresso e della modernità si sono dette e fatte tante schiocchezze. Ma per la mia generazione la parola "progresso" ha significato davvero qualcosa. Ogni anno che passava ci separava dall'orrore della guerra e di giorno in giorno la nostra vita sembrava migliore. Crescere in quegli anni ci ha dato una fede ostinata nel futuro. Appartengo a una generazione di persone che ha mantenuto per tutta la vita un approccio sperimentale, esplorando campi diversi, profanando le frontiere tra le discipline, mescolando le carte, prendendo rischi e facendo errori. E questo in terreni diversi. Dal teatro alla pittura, dal cinema alla letteratura e alla musica. Senza mai parlare di cultura. Cultura è una parola fragile, che, come un fantasma, può svanire nel momento stesso in cui la evochi. Tutto ciò ti fa crescere istintivamente ottimista e ti fa credere nel futuro. È inevitabile. Ma nello stesso tempo ami il passato (essendo italiano, o meglio europeo, non puoi fare diversamente): e quindi vivi sospeso tra la gratitudine verso il passato e una grande passione per la sperimentazione, per l'esplorazione del futuro. Mi vengono in mente le parole di Francis Scott Fitzgerald che concludono "Il grande Gatsby": "Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato". È una splendida immagine, che rappresenta la condizione umana. Il passato è un rifugio sicuro. Il passato è una costante tentazione. E tuttavia il futuro è l'unico posto dove possiamo andare, se davvero dobbiamo andare da qualche parte."
Renzo Piano
*link al discorso in occasione della Cerimonia per l'assegnazione del Premio Architetto dell'anno, Casa Bianca 18 giugno 1998: Renzo Piano, Elogio della costruzione, "La Repubblica", 24 giugno 1998
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