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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

25 marzo 2010

Le parole cambiano il mondo

"[...] Non è lo scrittore, l'autore, non è neanche il libro in sé, né la parola da sola, che riesce ad accendere riflettori e per questo a mettere paura. Quello che realmente spaventa è che si possa venire a conoscenza di determinati eventi e, soprattutto, che si possano finalmente intravedere i meccanismi che li hanno provocati. Quel che spaventa è che qualcuno possa d'improvviso avere la possibilità di capire come vanno le cose. Avere gli strumenti che svelino quel che sta dietro. E soprattutto avere la possibilità di percepire determinate storie come le proprie storie.
[...] La parola, se smette di essere mia, di altri dieci, di altri quindici, di altri venti e diventa di migliaia di persone, non si può più delegittimare, perché anche se si delegittima me quelle parole sono già diventate di altri. E se anche si dovesse eliminare fisicamente la persona che per prima le ha pronunciate, sarebbe comunque troppo tardi.
So bene che si rischia di essere tacciati di eccessivo romanticismo se si pronunciano espressioni come "parola usata da molti", "parola contro il potere". Ma sono convinto che far diventare concreta una parola significhi innanzitutto consentirle una piena realizzazione nel quotidiano. E affinché la parola diventi realmente efficace contro le mafie non deve concedere tregua.[...]".
Roberto Saviano


R. Saviano, Così le parole cambiano il mondo, "La Repubblica", 25 marzo 2010.
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"I profeti si rivolgono al futuro, lo scrittore è come il vigile del fuoco del linguaggio, rivelatore di fumo. È come una sentinella, si rivolge al passato e deve capire qual è l’esatta parola da usare. Io sono sensibilissimo alle parole: lo scrittore deve essere sempre responsabile verso il linguaggio, deve gridare quando il linguaggio è violentato. Quando sento che la lingua viene corrotta io mi ribello e fungo da sentinella, quando sento che “gli esseri umani sono considerati parassiti” io protesto, tutti i giorni ci devono essere proteste contro l’abuso della lingua da parte dei politici, dei demagoghi, dei giornalisti, dei sociologi."
Amos Oz

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