- Scorrendo questo blog acconsenti all'uso dei cookie presenti. -


Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

27 gennaio 2011

Quando l’Italia ritornò in Europa

"[...] Se fossi professore di storia e letteratura in una scuola della Repubblica, non avrei bisogno delle circolari ministeriali per cogliere al volo l’occasione offerta del 150˚ anniversario. Potrei cercare di raccontare le tappe di un processo che entusiasmò le classi liberali di tutta l’Europa. Potrei parlare di uomini e donne che ebbero in quegli anni una straordinaria notorietà internazionale ed esercitarono una grande influenza su tutti i movimenti risorgimentali. Potrei parlare dell’entusiasmo con cui Garibaldi fu accolto a Londra nel 1864, della venerazione suscitata dalla personalità e dagli scritti di Mazzini, dell’interesse con cui venivano lette le opere di Silvio Pellico, Antonio Rosmini, Vincenzo Gioberti, Massimo D’Azeglio, dell’attenzione con cui tutti i governi seguivano le magistrali mosse di Cavour. Non nasconderei naturalmente l’opposizione di Pio IX, la diffidenza degli Stati conservatori, l’ostilità dei gesuiti, l’incredulità di intellettuali come Pierre-Joseph Proudhon, autore di articoli contro l’unità italiana che sono stati recentemente pubblicati nella traduzione di Paola Giglio per l’editore Miraggi di Torino. Ma che cosa erano quelle opposizione e ostilità se non la dimostrazione dell’importanza di ciò che stava accadendo allora in Italia? Non occorre essere piemontesi o ammiratori dei Savoia per constatare che l’Unità d’Italia fu, come quella della Germania, un evento europeo destinato a modificare tutti gli equilibri politici del continente. Non occorre essere laici o, peggio, anticlericali, per ricordare che il compimento dell’Unità a Roma nel 1870 segnò la fine del potere temporale: un evento che persino la Chiesa, oggi, considera provvidenziale. Non è necessario essere nazionalista per osservare che nel 1861, dopo tre secoli di umiliazioni e declino, l’Italia ritornò finalmente in Europa."
Sergio Romano

estratto dal "Corriere della sera", 26 gennaio 2011.

____



Nessun commento:

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.