"La questione è che oggi non esiste DESIDERIO DI CULTURA. Non si concepisce la cultura come un’attività vera e propria dell’uomo, ma come un mezzo d’attività, come una rotella che serva ad altre rotelle. Così ci si limita a conseguire il minimo indispensabile e specifico per quella data attività pratica che si intende esercitare. E un ingegnere si ritiene autorizzato a ignorare Tolstoj o Dostoevskij che non sono tecnica, ma letteratura; Platone o Vico che non sono tecnica, ma filosofia; Gibbon, Collette o Amari che non sono tecnica, ma storia; Leopardi o Goethe che non sono tecnica, ma poesia. Ossia non si è colti affatto".Elio Vittorini
*E.Vittorini, Elogio della cultura popolare, "Il Bargello", 17 gennaio 1937.
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