"[...] Finché vivi sei immortale perché aperto alla vita dei vivi. Una presenza calorosa, un appello all'azione, alla speranza, al sorriso anche di fronte alla sventura, una ragione per credere, credere a dispetto dei fallimenti e dei tradimenti, credere nell'umanità dell'altro, è questo che si chiama amicizia."
Elie Wiesel
Nell'ultimo libro di Wiesel si nota in tutta evidenza la sequenza di espressioni delicate riservate al
personaggio "la dolce Maria", parole speciali scelte nel dizionario
della bontà del cuore (pp. 93-100). E nei pensieri di chi legge "la dolce Maria" si affianca a "nonna Teta
Lerner", la "grassa, rabbiosa" nonna di Gad Lerner, che nelle
ultime pagine di Scintille si rivela come la donna della salvezza,
quasi a ricordarci che non esiste il normotipo della "bontà del cuore"
perché "l'umanità dell'altro" ci sorprende nel modo più inatteso.
*E. Wiesel, Le due facce dell'innocente, Garzanti, 2012, p. 134.
Gad Lerner, Scintille. Una storia di anime vagabonde, Feltrinelli, 2009, pp. 215-220.
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