Negli anni della peggior tv Pif (Pierfrancesco Diliberto) si è
inventato uno stile giornalistico scanzonato e puntualmente serio,
capace di smascherare la nostra contemporaneità. Il suo primo film da
regista La mafia uccide solo d'estate si potrebbe anche definire un
"docu-film" in cui la miscela leggerezza e profondità vanno di pari
passo in una crescente tensione civile, ben percepibile nelle scene
finali. Ed è stato gratificante notare che a Genova in una domenica
pomeriggio piena di sole e di "passeggio natalizio" tanti genitori
fossero al cinema con i propri figli della stessa età del piccolo
protagonista Arturo. Perché questo film è una eccellente lezione di
educazione civica.
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