"Penso a una scuola aperta h 24, che consentirebbe di allargare il ventaglio delle discipline, agevolare o addirittura sostituire i compiti di casa, introdurre attività formative e creative come il teatro e lo sport, favorire il confronto col mondo delle professioni, riconoscere ai ragazzi momenti di autonomia responsabile. Una scuola restituita agli studenti non solo creerebbe più opportunità di crescita personale, ma sarebbe anche garanzia di giustizia e anche di protezione sociale, soprattutto nei territori svantaggiati del Sud. Sono loro, i giovani, “il bene più prezioso della città”, come li definiva Erasmo; sono loro che fanno l’unità, la bellezza e la speranza di questo Paese provvidenzialmente ricco di talenti e maledettamente incurante di essi. Se noi professori (dal latino profiteri, “professare”) vogliamo essere all'altezza del nostro nome dobbiamo svolgere una triplice professione, già propria del magistero dei classici: affascinare (delectare), insegnare (docere), mobilitare le coscienze (monere)".
Ivano Dionigi *Letture.org, ottobre 2020.
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