Mai giudicare dalle apparenze e al Festival di Sanremo i Maneskin, presenti come ospiti, hanno stravolto tutto l'immaginario dissacrante che li accompagna da un anno di travolgente successo in ogni parte del mondo e si sono ripresentati sullo stesso palco con la misteriosa Coraline con la 'trasgressione' della dolcezza, così desueta in tv.
Coraline è stata la canzone più sorprendente per una interpretazione di struggente bellezza, che mi ha ricordato la ballata di Enzo Jannacci Vicenzina e la fabbrica del 1975, ambientata a Milano, in una Italia profondamente diversa, quasi irriconoscibile oggi. Ma quel che più conta è che le due canzoni raccontano due storie di ragazze comparabili per sogni e disillusioni: "Coraline vuole il mare ma ha paura dell'acqua e forse il mare è dentro di lei" e l'operaia Vincenzina voleva bene alla fabbrica "E non sa che la vita giù in fabbrica non c'è, se c'è com'è?".
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