"[...] Il fatto è che noi tutti crediamo di sapere e non sappiamo di credere. Crediamo alle versioni che meglio si accomodano alle convinzioni, ai nostri pregiudizi, a un senso comune a cui ci affidiamo per adesione ideologica, per appartenenza a un gruppo sociale, politico, etnico (o magari calcistico). E questo il meccanismo che consente alle cacce alle streghe di mobilitare volontari ignari di tutto ma convinti di conoscere la verità, quasi per indole. Ti dicono che è stato lui e tu accorri a linciarlo assieme a tutti gli altri. Lo fai spontaneamente, non te lo ordinano, non ti costringono né ti persuadono: sorretto da un senso comune che non hai mai sottoposto a revisione tu ci credevi, si può dire, sin da prima. E una storia antica, antica quanto le società umane. E la storia degli ostracismi, dei sacrifici umani, delle segregazioni, degli idoli della tribù."
Stefano Bartezzaghi
*La verità della memoria, "la Repubblica", 22.5.2022, p. 28.
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