Un giorno mi ritrovai a pranzare in uno dei bar dell'Annunziata e subito notai che il tavolino accanto era occupato da Maurizio Maggiani intento a spiegare al nipote di 8/9 anni la bellezza di Genova; era un racconto lento e strepitoso, fatto di molte domande e tante risposte, ogni risposta sollecitava una nuova domanda del bimbo, lanciata lì per alimentare nuova curiosità. Impossibile non ascoltare, impossibile non perdere il filo di quel dialoghetto. Alla fine del pranzo Maggiani disse "ed adesso andiamo a vederla dall'alto al Righi e ci arriviamo a piedi"; il bambino provò ad insistere per il bus ma poi di fronte a poche "magiche" ma ferme parole dello zio si incamminò passo dopo passo a trovar la bella Genova. Ho un ricordo vivissimo di quella scena. Perchè Maggiani scrive bene ma è anche un affabulatore che incanta.
mmilan
___
Nessun commento:
Posta un commento