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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

27 luglio 2013

I politici

"Per me, non c'è dubbio che, se scegliessimo i nostri governanti sulla base della loro esperienza di lettori e non sulla base dei loro programmi politici, ci sarebbe assai meno sofferenza sulla terra. Credo che a un potenziale padrone dei nostri destini si dovrebbe domandare, prima d'ogni altra cosa, non già quali siano le sue idee in fatto di politica estera, bensì che cosa ne pensi di Dostoevskij, Dickens, Stendhal. Già per il fatto che il pane quotidiano della letteratura è proprio l'umana diversità e perversità, la letteratura si rivela un antidoto sicuro contro tutti i tentativi, già noti o ancora da inventare, di dare una soluzione totalitaria, di massa, ai problemi dell'esistenza umana."
Josif Brodskij
 
*discorso alla consegna del Premio Nobel, 1987.
 
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21 luglio 2013

Show

Guardateli bene in faccia.
Guardateli.
Alla televisione,
magari, in luogo
di guardar la partita.
Son loro, i “governanti”.
Le nostre “guide”.
I “tutori”
- eletti – della nostra vita.
Guardateli.
Ripugnanti.
Sordidi fautori
dell’”ordine”, il limo
del loro animo tinge
di pus la sicumera
dei lineamenti.
Sono
(ben messi!) i nostri
illibati Ministri.
Sono i Senatori.
I sinistri
- i provvidi! – Sindacalisti.
“Lottano” per il bene
del Paese.
Contro i Terroristi
e la Mafia.
Loro,
che dentro son più tristi
dei più tristi eversori.
Arrampichini.
Arrivisti.
In nome del Popolo (Avanti!
Sempre Avanti!), in perfetta
Unità arraffano
capitali – si fabbricano
ville.
Investono
all’estero, mentre “auspicano”
(Dio, quanto “auspicano”)
pace e giustizia.
Loro,
i veri seviziatori
della Giustizia in nome
(sempre, sempre in nome!)
del Dollaro e dell’Oro.
Guardateli, i grandi attori:
i guitti.
Degni
- tutti – dei loro elettori.
Proteggono i Valori
(in Borsa!) e le Istituzioni…
Ma cosa si nasconde
dietro le invereconde
Maschere?
Il Male
che dicono di combattere?…
Toglieteceli davanti.
Per sempre.
Tutti quanti.
Giorgio Caproni, 1983


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17 luglio 2013

Vincenzo Cerami

L’artista ripartisce
in destra e sinistra
divide per metà il mondo
come l’equilibrista.
Ne di qua, ne di là, ma ”tra”.

Lotta con due forze contrarie
(ha in mano il bilancino)
due specchi ad angolo
un’invisibile verticale al suolo,

pure linee di somma zero.
Vincenzo Cerami


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"Ai nostri giorni, per definire una persona  perbene, non bisogna riferirsi alla società e alle sue regole. Non esiste come categoria sociale, è persa nel mare magnum di un'Italia onnivora e multiforme. E' appartata, si nasconde tra una folla anonima orientandosi con una bussola personale che la guida sui sentieri della sobrietà e dell'onestà, morale e intellettuale. Rifiuta i pregiudizi e fraternizza solo con chi ha rispetto di se stesso e partecipa serenamente al bene comune. Agisce rettamente secondo coscienza, non obbedisce a nessun codice e per questo non è riconoscibile. La persona perbene è l'unico cittadino anticonformista, quello che un tempo avremmo chiamato il vero rivoluzionario".
Vincenzo Cerami, "Il Sole 24ore", 13 novembre 2011.
 
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08 luglio 2013

Adamo dove sei?

"[...] Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue di tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parla Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza.[...]."
Papa Bergoglio
 
*Lampedusa 8 luglio 2013
 
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