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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

20 ottobre 2008

Vittorio Foa (1910-2008)

Vittorio Foa,
l'uomo che aveva in testa il futuro
è morto oggi a 98 anni.

"Questo Novecento. No, il secolo non è stato solo violenza, dominio dell’idea della forza. È stato anche altro. In Europa c’è stata una lunga pace. La pace non è un contenitore temporale, un pezzo di tempo storico che raccoglie vicende tranquille, la pace è una protagonista che cambia la testa della gente, è un serbatoio di possibilità.Vi sono anche altre tentazioni di lettura “d’insieme” di questo Novecento. Lo si rappresenta come il conflitto ideale fra grandi principi, fra democrazia e totalitarismo, fra capitalismo e socialismo, fra sviluppo e sottosviluppo. In un modo o nell’altro un conflitto fra il Bene e il Male. Come non esservi coinvolto se vi si è stati in mezzo? È una tentazione facile perché esonera dall’analisi dei fatti, si galleggia tranquilli in nozioni generiche delle quali non c’è nulla da dimostrare: tutti sanno cos’è la democrazia, cos’è il capitalismo e via dicendo. Nella lettura ideologica del secolo vi è la pigrizia, rinuncia a pensare. Ma vi è anche la nostalgia, il rimpianto della giovinezza, dei tempi dell’azione, quando ideologie e miti davano sicurezza all’agire umano, prima di entrare in questo oceano magari calmo e persino lattiginoso ma carico di insicurezze. È la nostalgia delle grandi passioni, a sinistra la nostalgia antifascista e (su una dimensione temporale più lunga che copre tutto il secolo) la nostalgia comunista. Io rispetto quelli che si sentono orfani, molti di essi li stimo. Ma perché non sentono con altrettanta forza le passioni e le tensioni di oggi coi loro conflitti che ci chiedono scelte di valore?perché farsi prigionieri della memoria, come se i nodi da sciogliere oggi fossero gli stessi di ieri? Perché non capire che la memoria non è prigione ma è libertà solo se rielabora i valori del passato nel presente, in vista del futuro?

Vittorio Foa, Questo Novecento,
Torino, 1996, pp. 377-378
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