"[...] Il poliziotto Roland «Prez» Pryzbylewski, dimesso dalla polizia per una serie di incidenti, si dedica a fare l’insegnante in una scuola a dir poco difficile, dove è un miracolo se gli studenti non si ammazzano tra di loro. Tuttavia, il professor «Prez» è talmente appassionato del suo nuovo mestiere che riesce pian piano a conquistarsi la fiducia e il rispetto della sua riottosa scolaresca. Si avvicina però la fine dell’anno e, con questa, le «valutazioni». La direzione lo convoca e gli intima di andare al sodo: verrà valutata la scuola e sarai valutato tu e, se il risultato non è buono, perderai il posto; perciò ti conviene abbassare le pretese e addestrare gli studenti in funzione dei test che dovranno superare nelle prove di valutazione. È il famoso «teaching to the test», l’insegnamento in funzione del test, in cui quel che conta non è che si conosca la materia, quanto di essere in grado di rispondere correttamente ai questionari contrassegnando le caselle giuste. «Prez» si ribella: «Sono venuto a scuola per insegnare», esplode. Ma c’è poco da fare, gli interessi della scuola vengono prima di tutto. Insegnare… Che ingenuità! Mi viene in mente quel membro di una commissione ministeriale che, durante una seduta, si levò in piedi per proclamare con voce stentorea: «La parola “insegnante” va cancellata dal vocabolario per sostituirla con quella di “facilitatore”»…[...].
Giorgio Israel
*G.Israel, Il sapere è tutto un test. Per questo va in rovina, "Il Giornale", 24 giugno 2010 [leggi tutto].
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