"Mettere (non mettere) le mani nelle tasche degli italiani: espressione usuale del presidente del Consiglio e dei suoi collaboratori, presumibilmente inventata da consulenti della comunicazione e impiegata per imitazione anche da esponenti dell’opposizione. Sottintende l’idea che imposte e tasse siano scippi e furti e che i governanti, chiedendo di partecipare alle spese pubbliche si comportino da delinquenti; imposte e tasse da cui è dunque lecito difendersi (non farsi mettere le mani in tasca). Tutto si tiene: il linguaggio come specchio dell’anima. Questa espressione è la negazione dell’idea di cittadinanza, che comprende diritti e doveri di solidarietà, secondo la legge. Essa infatti parla demagogicamente agli italiani e non democraticamente ai cittadini (italiani)."
Gustavo Zagrebelsky
*estratto dalla rubrica "Lessico del populismo e della volgarità" (14 giugno 2010) nel sito di Libertà e Giustizia
Ha ragione Zagrebelsky. La manipolazione del lessico è stata lo strumento più pervasivo di questa elite dirigente. Per ricominciare a ricostruire democrazia, in ogni ambito, dovremmo ripartire proprio dal lessico e restituire ad ogni parola il giusto significato per rimediare all'uso devastante che è stato fatto dal 1994 ad oggi.
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