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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

19 agosto 2011

Per una cittadinanza qualificata

"[…] Perché il cittadino - italiano, europeo, cosmopolita - sia consapevole dei suoi diritti e delle sue responsabilità e riconosca nella sinistra una forza motrice della democrazia (non un veicolo per percorrere la via al socialismo), occorre che i prodotti culturali forniti dagli intellettuali siano resi accessibili su un vasto mercato, alla portata di tutti i cittadini. Perciò un aspetto essenziale della rianimazione e del rinnovamento culturale, per la sinistra ma anche per tutte le forze politiche operanti nella democrazia, è la promozione e diffusione della cultura attraverso i mezzi di comunicazione di massa, i quali invece - a quel che mi capita di vedere sfogliando i giornali e accendendo la televisione - espongono a getto continuo violenza e barbarie e quando descrivono miserie, sofferenze, atrocità, sembrano farlo più per suscitare stupore e orrore e così attirare spettatori che non per promuovere senso di responsabilità e solidarietà. Insomma: disponiamo di una nuova formidabile tecnologia dell'informazione, componente ormai essenziale della nostra civiltà tecnologica, che potrebbe esser una straordinaria efficacissima risorsa per l'educazione di massa e la utilizziamo invece per diffondere esempi di gesta violente e barbare e addirittura istruzioni sul modo di imitarle. Così l'ammirazione e l'emulazione s'indirizzano a chi è bravo a sopraffare l'altro (magari uccidendolo), non ad aiutarlo. Inoltre, come ho già accennato (ma giova insistere), la simultaneità dell'informazione e della partecipazione diretta attraverso l'immagine e non soltanto la comunicazione verbale, su scala mondiale, fa sì che "cittadino del mondo" da metafora può dìvenire reaItà, può significare la dimensione mondiale dei diritti e dei doveri, dei concetti di solidarietà e responsabilità che sono fondanti per una cultura della sinistra.[...]".
Antonio Giolitti

*A.Giolitti, Lettere a Marta, Bologna, Il Mulino,  1992, pp. 240-241.
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