"[…] Perché il cittadino - italiano, europeo, cosmopolita - sia consapevole dei suoi diritti e delle sue responsabilità e riconosca nella sinistra una forza motrice della democrazia (non un veicolo per percorrere la via al socialismo), occorre che i prodotti culturali forniti dagli intellettuali siano resi accessibili su un vasto mercato, alla portata di tutti i cittadini. Perciò un aspetto essenziale della rianimazione e del rinnovamento culturale, per la sinistra ma anche per tutte le forze politiche operanti nella democrazia, è la promozione e diffusione della cultura attraverso i mezzi di comunicazione di massa, i quali invece - a quel che mi capita di vedere sfogliando i giornali e accendendo la televisione - espongono a getto continuo violenza e barbarie e quando descrivono miserie, sofferenze, atrocità, sembrano farlo più per suscitare stupore e orrore e così attirare spettatori che non per promuovere senso di responsabilità e solidarietà. Insomma: disponiamo di una nuova formidabile tecnologia dell'informazione, componente ormai essenziale della nostra civiltà tecnologica, che potrebbe esser una straordinaria efficacissima risorsa per l'educazione di massa e la utilizziamo invece per diffondere esempi di gesta violente e barbare e addirittura istruzioni sul modo di imitarle. Così l'ammirazione e l'emulazione s'indirizzano a chi è bravo a sopraffare l'altro (magari uccidendolo), non ad aiutarlo. Inoltre, come ho già accennato (ma giova insistere), la simultaneità dell'informazione e della partecipazione diretta attraverso l'immagine e non soltanto la comunicazione verbale, su scala mondiale, fa sì che "cittadino del mondo" da metafora può dìvenire reaItà, può significare la dimensione mondiale dei diritti e dei doveri, dei concetti di solidarietà e responsabilità che sono fondanti per una cultura della sinistra.[...]".
Antonio Giolitti
*A.Giolitti, Lettere a Marta, Bologna, Il Mulino, 1992, pp. 240-241.
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