" [...] io non la considero colpevole perché è venuto al mondo come figlio di suo padre, ma la considererei colpevole soltanto qualora lei, confondendo la pigrizia mentale con la pietà, continuasse a restare figlio di suo padre".
Gunther Anders
*Gunther Anders, "Noi figli di Eichmann", Giuntina, Firenze, 1995.
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