Lizzie Doron
Cinecittà
Giuntina, Firenze, 2017, pp. 220.
Il dizionario definisce
l’amicizia «vivo e vicendevole affetto fra due persone, ispirato in
genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima». Ma possono
essere amici una scrittrice di Tel Aviv, benestante, figlia di
sopravvissuti alla Shoah, e un palestinese sognatore, angosciato dalla
pena quotidiana del vivere sotto occupazione? Con l’aiuto di pillole,
cioccolata, perseveranza, compassione e molta pazienza Lizzie e Nadim
riescono a intessere un rapporto, a scardinare la diffidenza e a
compiere lo sforzo più grande: immedesimarsi nell’altro. Ad
accompagnarli rimane tuttavia un punto interrogativo: riusciranno anche a
sconfiggere i pregiudizi della propria gente? Cinecittà è una testimonianza coraggiosa che racconta il
conflitto e i rapporti tra israeliani e palestinesi da un’angolatura del
tutto inedita, frutto di esperienze realmente vissute. Un testo che
suggerisce al lettore profonde riflessioni sul tema del dialogo, tra
amare disillusioni e improvvise speranze.
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