Una volta un treno avanzava a grande velocità sulla strada ferrata. E proprio sulla strada ferrata, a un passaggio a livello, stava fermo un cavallo attaccato a un carro pesante. Il contadino non riusciva a smuovere il carro, perché una ruota di dietro era saltata via. Il capotreno gridò al macchinista: - Frena! - ma il macchinista non gli diede retta. Egli aveva compreso che il contadino non poteva né spostare in avanti il cavallo col carro, né farlo rigirare indietro, e che la macchina, così di colpo, non si poteva fermare. Quindi non cercò di fermarla, ma anzi lanciò la macchina alla massima velocità, e a tutto vapore s'avventò sul carro. Il contadino, di corsa, s'era scostato dal carro, e la macchina fece schizzar via dai binari carro e cavallo come una scheggia: ma essa non ne fu scossa, e seguitò a correre oltre. Allora il macchinista disse al capotreno: - Ora noi abbiamo ammazzato soltanto un cavallo, e abbiamo fracassato un carretto: ma se avessi dato retta a te, ci saremmo ammazzati anche noi, e avremmo massacrato tutti i passeggeri. A grande velocità, abbiamo fatto schizzar via il carro e non abbiamo risentito l'urto; ma a piccola velocità, saremmo stati noi a schizzar fuori dai binari.
Lev Tolstoj*L Tolstoj, I quattro libri di lettura. Einaudi, 1994, pp. 9-10 (La velocità fa la forza. Racconto vero)
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