"Ma per chi cercava un sogno da vivere, per chi voleva essere parte attiva della forza che porta avanti il mondo, una scelta si imponeva comunque: fra potenti e umiliati, fra vittime e carnefici, fra oppressi ed oppressori. Quale che fosse il nome che si dava agli oppressi, quale che fosse l'ambito in cui si identificavano gli oppressori. In ogni scelta, entrarono per ciascuno inclinazioni e sentimenti, esperienze patite e nodi psicologici irrisolti, passioni e timori: ma di questo ben poco è dato sapere, perché chi allora scelse di agire usò le parole per cambiare il mondo, e non per raccontare di sé."
Clara Sereni
*Clara Sereni, Il gioco dei regni, Giunti, Firenze, 1993, p. 204.
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