"Avevamo preso l'abitudine di situare al posto più alto, nella nostra scala dei valori, la destrezza e la perspicacia, quella particolare perspicacia politica che è dotata di mille occhi e di mille antenne, e anche di pungiglioni e di artigli. All'integrità morale, alla rettitudine, all'onestà, avevamo preso l'abitudine di attribuire un'importanza irrilevante. Soprattutto ci sembrava che nella vita pubblica, l'onestà individuale fosse cosa di scarso peso, antiquata, e inadeguata alla crudeltà dei tempi. Poi a un certo punto ci siamo accorti che quello che appare più infrequente, in Italia, nella vita pubblica e politica, è proprio l'onestà"
Natalia Ginzburg *N. Ginzburg, L’onestà, "L’Unità", 20.5.1984.
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