Nel periodo in cui i cattolici italiani non votavano alle elezioni politiche (ma erano molto attivi per le elezioni amministrative) proprio a Genova si formò il movimento dei cattolici liberali che puntarono tutto sulla partecipazione attiva dei cittadini per mandare in Parlamento un congruo numero di candidati cattolici e lo slogan era: chi non vota perde il diritto della protesta /chi si astiene perde il diritto di protestare. Negli ultimi anni la protesta e' diffusa, su tutto e su tutti, di anno in anno cresce il dato sull'astensionismo. Non esiste alcuna sanzione, la politica è diventata autoreferenziale, i candidati e gli eletti hanno perso la percezione del ruolo della "rappresentanza a nome di". Per ogni persona l'esercizio del voto dovrebbe essere un onore: partecipare per condividere con responsabilità, anche individualmente, il definirsi del quadro politico. Il voto dovrebbe essere la vera forma di 'protesta', la piu' efficace, non l'astensionismo che genera disinteresse, smarrimento e delegittima le Istituzioni democratiche, come accade ora, non solo in Italia.
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