"Ciò che mi ha permesso di sopravvivere è stato il puro caso. Sono sempre stata fortunata, dal primo fino all’ultimo giorno. Non ho fatto mai nulla per salvarmi e fu solo per il semplice caso che mi salvai. Rispetto al creato, ora, non posso dire che ami l’umanità, ma amo la terra su cui abbiamo la fortuna di vivere; amo l’albero che fiorisce, il sole che tramonta. Talvolta racconto la storia del filo d’erba che incontravo ogni mattina in Lager. Ogni mattina, quando percorrevamo la via centrale del campo per andare a lavorare, vedevo spuntare tra due pietre un filo d’erba. Tante mie compagne strappavano questi fili d’erba, ma io ne avevo uno speciale che ogni mattino guardavo e che mi diceva: Vi è della vita tra le pietre. E questo mi ha sempre confortato. Io trovo che la cosa più grande che noi abbiamo è la bellezza di questa terra, su cui possiamo vivere: questo è per me di grande conforto, è ciò che ancor oggi mi rende accetta la vita."
Liana Millu
*estratto da una intervista di David Dambitsch a Liana Millu
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Percorsi di lettura
I libri di Liana Millu (Pisa 1914 - Genova 2005) :
Il fumo di Birkenau Firenze, La Giuntina, 1986;
Tagebuch, Firenze, La Giuntina, 2006
- Roberto Pettinaroli, Campo di betulle. Shoah: l'ultima testimonianza di Liana Millu, Firenze, La Giuntina, 2006
- L'ultima testimonianza di Liana Millu a cura di Franco De Giorgi, 27 febbraio 2005
Per Liana Millu. Nel giorno della memoria , "Resine", 2005, n.103, pp. 1-48 (link sull'indice del fascicolo)
Stefano Verdino, Liana Millu: memoria e libertà, in "Storia e memoria", III, 1, 1994, pp. 85-96.
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