"Il 25 aprile 1945. L'abbiamo ricordato quel giorno, come quello della Liberazione ed è giusto. Ma era per tutti, indistintamente, il giorno della pace. [...] Adesso si poteva ricominciare, quello che facevi poteva durare, poteva finalmente servire. [...] Gli italiani erano contenti che il fascismo fosse finito anche perché era il fascismo, ma soprattutto infine erano arrivati ad identificarlo con la guerra"
Vittorio Foa, Questo Novecento, pp.189-190.
***
"Oggi c'é bisogno più che mai di questa asciutta laicità, proprio perché il fallimento delle grandi utopie politiche di redimere il mondo induce a una stante rassegnazione, a concepire la politica quale mera gestione dell' esistente e a rinunciare ai valori perché non si riesce a vederli nella prosa della realtà; sembra quasi che l'uomo nuovo, vagheggiato dalle speranze messianiche, debba nascere dalla trasformazione tecnologica. La Resistenza può oggi insegnare a resistere a questa rassegnazione, a questo cinismo; l'uomo nuovo non nasce, una volta per tutte, da cataclismi epocali, ma dal disincantato e appassionato buon combattimento d'ogni giorno."
Claudio Magris
_____
Nessun commento:
Posta un commento