"È
opinione diffusa che gli esseri umani si comprenderebbero meglio se
conoscessero gli uni i pensieri degli altri. C’è perfino chi non esclude
il ricorso a impianti neuronali che favoriscano la reciproca lettura
della mente in presa diretta. Da narratore, mi sento in dovere di
dissentire: non abbiamo affatto bisogno di questo genere di
informazioni. Anzi, casomai ne disponessimo, la nostra capacità di
relazione con gli altri risulterebbe fortemente compromessa."
Ian McEwan
*Avvenire, 8.9.2019
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