"Era per me un indiscutibile dovere, essendo Ufficiale, contribuire in qualche modo alla rinascita di quell'Esercito che, l'8 settembre 1943, avevo visto vergognosamente liquefarsi in poche ore. Speravo inoltre, per la mia giovanile inesperienza, che la partecipazione di truppe italiane alla guerra dei cosidetti Alleati, contro un esercito tedesco ancora molto forte ecombattivo, anche se avrebbe comportato sicuramente il sacrificio di tanta nostra gioventù - così come poi è avvenuto - avrebbe avuto comunque un qualche peso a nostro favore, quando l'Italia si sarebbe seduta al tavolo degli Angloamericani per trattare la pace."
Licio Salvagno "Tre anni della mia vita 1943 -1944 -1945", Firenze, 2000, pp. 46-47.
*Licio Salvagno (1920-2012) pubblicò per la prima volta questo 'diario' personale nel 1995 dedicandolo ai nipoti "con l'augurio che non abbiano mai a provare di persona cos'è la guerra".
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