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Il titolo di questo blog è ancorato ad un editoriale di Amos Luzzatto pubblicato sulle pagine del quotidiano "La Repubblica" nel giorno di Pasqua del 2001 sotto il titolo "Il valore della Libertà il rispetto della Legge".

03 luglio 2008

1938 - "Innocuo censimento" - 2008

Federico Gelli
Impronte ai minori: la storia ci insegni
Era precisamente l'estate di 70 anni fa e nessuno avrebbe potuto prevedere cosa sarebbe successo di lì a qualche settimana, ma iniziò così: con un censimento, un semplice, apparentemente innocuo censimento. Pochi mesi prima, era il febbraio del 1938, una nota ufficiale del regime fascista aveva provato a rassicurare gli spiriti più inquieti e più avvertiti: «Il governo fascista non pensò mai né pensa adesso di prendere misure politiche, economiche, morali contrarie agli ebrei». Ma poi, dopo che in tutta Italia funzionari e segretari furono messi al lavoro per riempire schede e vagliare questionari, ecco che arrivò il Manifesto della Razza, con le sue dichiarazioni brutali e vergognose («Gli ebrei non appartengono alla razza italiana»), ecco soprattutto che arrivarono le leggi razziali che, promulgate da Vittorio Emanuele nella tenuta di San Rossore, cancellarono di colpo gli ebrei italiani come cittadini.Non voglio forzare nessun parallelismo tra quelle vicende e l'ordinanza voluta dal ministro Maroni per l'identificazione dei bambini Rom. Voglio persino provare ad accordare il beneficio della buona fede. Eppure non posso fare a meno di ritornare a quelle vicende di ieri per soppesare e valutare cosa sta succedendo nell'Italia di oggi. E sono convinto che le vicende di ieri dovrebbero aiutarci a essere almeno più cauti, uso un aggettivo volutamente debole, in un paese che la vergogna delle leggi razziali l’ha conosciuta.Per questo concordo pienamente con la domanda che Famiglia Cristiana pone al presidente del consiglio: «Silvio Berlusconi permetterebbe che si prendessero le impronte e ai suoi nipotini?». Mi piacerebbe che lui o chi per lui potessero rispondere. E se poi il problema è davvero quello del bene dei piccoli Rom che non vanno a scuola, inviterei allora il governo a riflettere sui tassi di abbandono scolastico in tante italianissime realtà, soprattutto nel nostro Mezzogiorno. Più decente e più sensata, allora sarebbe l'idea di schedare tutti i minori, a prescindere…Ci sono decisioni e provvedimenti che reclamano la nostra indignazione e una capacità di mobilitazione. Auspico che la Toscana possa fare la sua parte, in tutto questo. Le premesse ci sono: a partire da quanto la Regione proporrà a tutti già la prossima settimana a San Rossore, con il meeting internazionale dedicato alle discriminazioni razziali, nello stesso luogo in cui 70 anni si consumò la vergogna delle leggi a difesa della razza. Un anniversario ritornato prepotentemente attuale.
*Federico Gelli è vicepresidente della Regione Toscana.

1 commento:

Simona ha detto...

In questo post trovo espressi i miei pensieri, la mia indignazione e le mie paure.

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