"[...] Nell'uomo esiste un sentimento forse ancora più potente dell'amore e dell'odio: penso a quelle "passioni profonde", e spesso inspiegabili per un qualcosa che ai nostri occhi assume un valore supremo. Banalmente si parla di hobby, mentre invece è sul terreno della vera e propria passione che si gioca il nostro destino. In quello spazio libero e gratuito in cui ciascuno coltiva un intimo amore, senza negoziarlo né doverlo giustificare. Io ad esempio adoro il jazz, stare con il mio cane e andare per librerie antiquarie in cerca di antiche traduzioni dell'Iliade. Se qualcuno mi dice che sono modi sciocchi di passare il mio tempo, neppure rispondo. Perché sono convinto, al contrario, che essere presi per il collo da una passione, esserne posseduti, sia il dono più grande per un uomo. L'ho sempre detto ai miei studenti: coltivate le vostre eccentricità, ampliate gli spazi liberi del vostro spirito. Anche questo è un modo di dire "no" e preservare la "privacy"[...]".
George Steiner
*tratto da Franco Marcoaldi, George Steiner: abbiamo dimenticato l'importanza di dire no , “Repubblica”, 5 nov. 2009, p. 43 [leggi tutta l'intervista].
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